La “Sezione Tennistavolo” della S.G.Fortitudo nasce il 22 Febbraio 1951. Dirigenti: Comm. Vittorio Biavati, Armando Cesari e Guido Bonazzi Ottima l’organizzazione dei Campionati Italiani svoltisi nella sala detta “Dei Trecento”, situata nell’antico Palazzo del Podestà, prospiciente la Piazza Maggiore a Bologna. Trattandosi di fabbricato del duecento, a volte gotiche, con enormi finestroni, il problema di oscurare l’ambiente fu particolarmente difficile. Il Comune di Bologna, che concesse gratuitamente l’uso del salone, provvide ad attenuare la luminosità esterna facendo applicare, da una ditta agli appalti funebri, dei teli colorati, di quelli che da noi si usano per gli addobbi in varie ricorrenze religiose. Le gare si svolgono sui tavoli prodotti da Giovanni Gallingani che avevano la caratteristica di essere perfettamente opachi. Si partecipa al campionato di Serie A. Nel corso dei Campionati la Fortitudo (Luciano Beltrame, Giovanni Gallingani, Lucio Sturani; riserve Giuseppe Mariani ed Ermini) vince il titolo a squadre: il campionato si svolge in sede unica insieme alle prove individuali e la Fortitudo supera Flog. Firenze 5-0 (quarti di finale), Enal Arezzo 5-2 (semifinale) e Smart Vigevano 5-4 (finale) con due punti di Beltrame e Sturani ed uno di Gallingani. In campo individuale Sturani dopo i tre titoli consecutivi del 1948-49-50 è costretto al secondo posto proprio davanti al suo pubblico: il lombardo Molina già vincitore sul bolognese in finale a Vigevano ad inizio stagione, si ripete vincendo per 3-2 dopo un'avvincente lotta. I bolognesi sono anche protagonisti nel doppio con il titolo di Beltrame-Sturani (terzi Gallingani-Mariani) e nel doppio misto (Sturani terzo con la toscana Ferroni). Altri risultati di rilievo vengono dal seconda categoria con Gallingani-Mariani secondi nel doppio e tra i primi otto nel singolare, Noris Medeot, che dopo pochi mesi si tessererà per la Fortitudo, terza nel singolare femminile e Mariani-Medeot nei primi otto nel doppio misto. Al torneo nazionale di Boario Terme in maggio vincono Sturani in singolare (secondo Gallingani) e Beltrame-Sturani nel doppio. In febbraio c'è anche la terza partecipazione di Sturani ai campionati mondiali; a Vienna nella gara a squadre (Italia diciannovesima su 24 formazioni) è titolare in tutti i 7 incontri ed ottiene un bilancio dignitoso di 6 vittorie su 16 partite (migliore degli azzurri). A fine stagione Sturani nelle classifiche nazionali riservate ai singoli atleti è numero 1, Beltrame numero 4 pari merito, Gallingani e Mariani seconda categoria primo gruppo. Un curioso profilo di Sturani dal compagno di squadra e cognato Luciano Beltrame: "Sin da giovane il suo gioco era già ben delineato del tutto simile a quello di oggi, stessa tattica difensiva, stessi strani movimenti di braccio e di polso che mettono l'avversario davanti ad una serie di colpi inediti, stesso modo di rincorrere la palla col braccio senza spostarsi molto col corpo, stesso modo elastico di saltellare a rete per prendere le palle smorzate dall'avversario e infine una sconcertante identica precisione nel fare farmacie (punti fortunati) sia con la rete che con gli spigoli. Sturani ha cominciato a giocare con quello stile che ora sta cercando di perfezionare per adattarlo al gioco veramente potente dei campioni d'oltralpe. Purtroppo gli mancano il tempo, la possibilità di incontri internazionali più frequenti e forse un allenatore. Il segreto principale dei suoi successi risiede nella resistenza fisica e nervosa, riuscendo ad arrivare all'ultima partita, dopo ore ed ore di gioco con la stessa elasticità e prontezza di riflessi dimostrate nella prima. Le trasferte, anche se lunghe, non lo stancano affatto, riesce a dormire in treno, in autopullman, in piroscafo, in qualsiasi letto o branda. Gallingani ha detto di averlo veduto dormire sopra un chiodo. Oltre al tennis da tavolo ha anche praticato con successo altri sport, quali la pallacanestro, nel quale riusciva inesauribile ed intelligente giocatore, e l'atletica leggera." A questo proposito si nota che nel gennaio 1952 la sconfitta a sorpresa della Fortitudo in un incontro di campionato col Firenze per 4-5 fu dovuta in buona parte proprio ad una assenza di Sturani, che preferì andare a Venezia a giocare un incontro di pallacanestro con il Gira Bologna.
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